Talvolta è inspiegabile come avvengano le coincidenze ……eppure è così……
Durante uno degli scorsi week end, mentre eravamo insieme in vacanza sulle montagne vicino a casa, ho chiesto a mio padre di raccontarmi del terremoto in Friuli nel 1976 e della sua esperienza come Capo Compagnia. Mano a mano che lui raccontava, mi rivedevo da bambino, con lui a Chiusaforte al campo Mandi, dove la nostra Sezione svolgeva servizio per la gestione logistica del campo. Mi sono ricordato, allora, anche della recita di Natale di quello stesso anno effettuata come lupetto del 2° Branco a favore dei bambini di Attimis e Nimis. Ho rivissuto poi la mia piccola esperienza all’Aquila nel 2009 da adulto scout.
Trent’anni sono trascorsi tra questi due episodi, ma una sottile linea li unisce ed è la continuità e l’attualità del nostro essere scout. Quella volta come oggi, sentiamo il bisogno di essere al servizio e di aiutare il prossimo. E così sarà anche domani….
Ho deciso così di pubblicare un articolo apparso all’epoca sulla stampa della nostra Sezione e sui quotidiani locali perchè anche in questo modo si può “alere flammam” alimentare cioè la fiamma dello spirito scout. E’ giusto conoscere cosa è avvenuto nel passato, non con spirito nostalgico, ma con simpatia e riconoscenza verso quelli che ci hanno preceduto ed hanno lasciato una traccia sulla strada verso il successo.
“Trieste Dicembre 1976
Tra le varie iniziative ed attività che da tante parti sono scaturite a favore delle genti friulane, l’opera della Sezione triestina del CNGEI è tra le più significative, soprattutto per il senso di responsabilità e di altruismo dimostrato dai partecipanti a questa missione di solidarietà, ragazzi e giovani in età variante tra gli 8 ed i 18 anni.
Dopo esser stati presenti nella tendopoli di Moggio Udinese dal 9 al 15 Maggio con squadre autonome ed autosufficienti di rover ed aver collaborato con le truppe alpine a rifornire di generi di conforto gli abitanti isolati della val Aupa, gli scout triestini si sono impegnati nella tendopoli di Braulins, vicino a Trasaghis, e a Gemona, dove hanno operato in qualità di centralinisti ai telefoni di Stato.
Da Giugno ad Agosto hanno contribuito a sistemare ed a dirigere dal punto di vista logistico il cantiere CNGEI sorto a Chiusaforte, in località Raccolana, punto di raccolta degli scout GEI di tutta Italia e di operai volontari, provenienti soprattutto dalle valli del Comasco.
Il campo “Mandi” (questa la denominazione del cantiere, il più a nord di tutti i cantieri sorti in Friuli) gli scouts triestini hanno partecipato anche ai lavori di restauro della scuola di Chiusaforte ed alla costruzione di un acquedotto in una frazione montana di Chiusaforte stessa, precisamente a Roveredo, dove tuttora l’acquedotto è funzionante, nonostante le scosse susseguitesi praticamente sino ad oggi.
Nei mesi di Ottobre e Novembre i ragazzi in età da rover, messisi a disposizione della locale sezione A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini), hanno contribuito nelle giornate festive alla realizzazione della scuola materna di Attimis.
A dicembre, ha avuto luogo la raccolta di giocattoli che è stata veramente proficua. Con lavoro paziente sono stati confezionati e suddivisi, per età dai 1 ai 12 anni e per sesso, 120 pacchi dono, che lunedì 27 dicembre sono stati trasportati a Nimis, dove nel pomeriggio si sono dati convegno i bambini della località friulana e delle frazioni limitrofe ed una rappresentanza del CNGEI triestino.
A Nimis sale pubbliche di ritrovo non esistono più, e così la distribuzione dei pacchi dono doveva aver luogo in uno spiazzo all’aperto, dove era stata allestita anche una tenda per una piccola rappresentazione natalizia.
A causa del freddo pungente, la semplice cerimonia si è svolta parte nella scuola prefabbricata, parte in una piccola sala di un bar terremotato alla presenza di autorità locali e di tutto il corpo insegnante. Ad allietare ancor più la festa i lupetti del 2° Branco si sono esibiti in una recita ed i rover della 2° Compagnia in alcune canzoni di montagna che hanno concluso l’incontro all’insegna della speranza e della più schietta amicizia.
I dirigenti della Sezione di Trieste sono riusciti anche e soprattutto con il loro esempio, a dimostrare così ai ragazzi che li seguono che vale la pena di sacrificarsi per la Comunità. Hanno fatto inoltre un passo avanti verso il raggiungimento del fine ultimo che lo Scoutismo si propone, la formazione cioè di buoni cittadini, che sappiano dare, ciascuno con i suoi limiti, un contributo onesto, giorno dopo giorno, nella società in cui vivono, cercando di migliorarla con il loro lavoro manuale e intellettuale che sia, tenendo presenti i grandi valori insiti in ogni essere umano.”
Buon Cammino!